martedì 26 aprile 2011

PAOLO BENVEGNU' - ZEN CIRCUS - MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO Live @ CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO 23.4.2011

Meno male che ci sono ancora queste iniziative. Diventa sempre più difficile fruire dalle nostre parti di buona musica.
Pescara è il fulcro con i vari Wake Up oppure Mono (fino a quando?) o Lalla (solo acustico, ahimè…) e le notizie che arrivano non son le migliori.
Allora, dicevo, meno male che l’associazione FIORI DI TESTA si è prodigata per far arrivare da queste parti i live-act che ci hanno permesso di “santificare musicalmente” la notte di Pasqua. Lunga ma non diritta (anzi..) è stata la strada che ci ha portato a Castiglione Messer Raimondo ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito ci ha ripagato del sonno perso, della stanchezza e dei circa 300 km percorsi per esser presenti.
La line-up era di tutto rispetto.
Iniziano gli autoctoni MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO. Appena 3 brani, non bastano per un giudizio sereno.
Si cambia qualcosa sullo stage ed arrivano Appino, Ufo e Karim.
Li ho visti 5 volte negli scorsi 2 anni.
Mi piacciono.
Mi piacciono perché mettono allegria, voglia di vivere e, in un certo senso, spensieratezza…
La scaletta è la solita, non ci sono scossoni.
La loro energia e simpatia, però, contagiano sempre.
Introdotti dal consueto inno di Mameli, scorrono così, GENTE DI MERDA (siamo tutti noi? Oppure chi ci guida?), VENT’ANNI (“ci sono ventenni, qui?” chiede Appino ed io, che ne ho “qualcuno” in più ma sono sotto al palco come al solito, alzo la mano sapendo di mentire spudoratamente…), VUOTI A PERDERE, a mio parere una Grande canzone.
E poi L’EGOISTA, VANAGLORIA, FINO A SPACCARTI 2 O 3 DENTI, WE JUST WANNA LIVE
Ma il momento più “alto” c’è stato quando una bimbetta di 7-8 anni è salita sul palco e, tra Appino e Ufo, entrambi in ginocchio dinanzi a cotanta dolcezza, insieme a loro ha intonato le note di ANDATE TUTTI AFFANCULO.
Bellissima, dolcissima ma decisissima! STUPENDA!
Dopo il consueto quadretto (non proprio) natalizio (ma siamo a Pasqua!!!!) di CANZONE DI NATALE, si smonta mezzo palco per l’ingresso di Paolo Benvegnù ed i suoi musicisti.

Chi può permettersi di suonare un intero disco, dall’inizio alla fine, eseguendo le canzoni nell’ordine in cui sono state incise sul CD?
Scusate l’off topic, ma lo ha fatto un certo Bruce Springsteen un po’ di tempo fa quando ha eseguito i suoi capolavori nel natale New Jersey.
Pochi altri hanno avuto tanto ardire...
Ed ora ecco Paolo che ci fa “godere” del suo HERMANN in edizione integrale.
E noi godiamo, certo!
Dal vivo le canzoni hanno una resa, se possibile, ancora più emozionante.
Si inizia, come è ovvio, con IL PIANETA PERFETTO e si termina con il solo Andrea Franchi ad eseguire L’INVASORE, la dolce nenia che, così come chiudeva il CD, chiude ora la prima parte del concerto.
Nel mezzo, tutti i brani (su tutti SARTRE MONSTER oppure GOOD MORNING MR. MONROE) si fanno apprezzare per la loro freschezza, vitalità e potenza.
Un concerto energico, senza tregua alcuna se non qualche sporadica parola tra un brano e l’altro, con l’intera band ad eseguire impeccabilmente tutti i brani.
Una band composta da musicisti sopraffini tra i quali (non me ne vogliano gli altri) bisogna citare Guglielmo Ridolfo Gagliano uno dei migliori polistrumentisti attualmente in circolazione che si alterna al basso, contrabbasso, tastiere ecc.
Li richiamiamo a gran voce ed eccoli riapparire, anche perché la scaletta, lì a 2 passi, indica che torneranno per farci compiere un viaggio nel recente passato.
Si inizia con una delle più belle canzoni della musica italiana, sia in termini di melodia che di poesia:

…e fermarsi un istante per considerare
che il respiro è un dettaglio che ci rende uguali…
…e fermarsi un istante per considerare
che ogni istante si scioglie in quello a venire
come cerchi nell’acqua che non sanno nuotare e si infrangono...

Quando le prime note di CERCHI NELL’ACQUA fendono l’aria (piena di fumo, ahimè, visto che molti sono con le sigarette tra le dita incuranti di ogni divieto…) ci emozioniamo e cantiamo in coro insieme a Paolo.
E poi ROSEMARY PLEXIGLAS ed, a seguire, un altro must del nostro:

…e hai paura.
Di cosa hai paura?S
e imprigioni i sentimenti a doppia serratura.
Se ogni muro che protegge ti impedisce di vedere.
Se poi non riesci a vivere.
E non riesci a respirare,
non ti riesci più a stupire,
non hai nemmeno un sogno da poter nutrire.
Se non vivi per paura di dover morire,
perchè non credi a niente…


IO E IL MIO AMORE ci stordisce.
Vedo ragazzi e ragazze rapiti, continuare a cantare la poesia di Paolo.
Il concerto termina con IL MARE (prima BELLISSIMO che ora diventa) VERTICALE e LA SCHIENA.
Ma noi non siamo sazi anche se ormai è già Pasqua da un po’.
E come si fa ad esser sazi di un concerto come questo?
Allora il gruppo ritorna ancora per eseguirci TROPPO POCO INTELLIGENTI, l’ultimo brano (purtroppo stavolta è proprio così…).
Riaccese le luci, noi sotto il palco ci guardiamo in faccia, tutti con la stessa espressione.
Quella di chi ha assistito ad uno dei più bei concerti dell’anno (anche se siamo solo ad aprile).
Cosa aggiungere ancora?
Beh, che dopo il concerto Paolo, accaldato ma felice, come sempre disponibile, è venuto a ringraziarci (proprio così!) per essere stati lì con lui, a stringere mani, dare baci (anche a me…) e porre autografi sulle copertine dei suoi CD.
Alla mia età non si ricevono più uova a Pasqua ma quest’anno l’associazione FIORI DI TESTA mi ha regalato una sorpresa per la quale li "benedirò" per sempre...

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