domenica 8 maggio 2011

Lo Stato Sociale @ L'Officina (Teramo)

Applicato principalmente da un conservatore quale Otto von Bismarck nel 1883 nella Germania di Carlo e del suo spettro in tour per l'europa, di manifesti e das Kapital, Lo Stato Sociale resiste ancor oggi malgrado Tremonti. Ora è anche un gruppo indie elettro pop di quattro ragazzi bolognesi che mettono in fila quaranta date senza aver registrato. Un evento, un miracolo quasi quanto uno sciopero generale da noialtri o una sentenza che schiaffi in galera gli amministratori delegati che uccidono gli operai. E mentre il neobeatificato Wojtyla sorveglia dall'alto il Paese irreale, lo Stato Sociale è' sbarcato all'Officina con un po' di elettronica in valigia e la voce pungente punta di Lodo. Tirano fuori gli strumenti per il check e i microfoni non sono ancora arrivati, che se per una volta fossimo pronti in tempo ci stupiremmo di Wojtyla.
Poi partono a far tremare le volte di questo buco teramano e il letto del tizio di sopra e volano le volanti, ma stavolta gli ufficiali son gentili e, forse, il polacco reazionario è santo davvero.
Ma che infamia finire la guerra e non avanzare vino, far fuori chi ha fame e non avere pane. "Abbiamo vinto la guerra" è il pezzo che li ha sbattuti su rock.it. Dal vivo insistono maggiormente su sonorità elettroniche e la voce sparisce e ricompare come gli emendamenti del governo sul nucleare. Nel frattempo hanno messo in braccio il basso a un ragazzo del pubblico e gli hanno suggerito il giro, sono ganzi ha scritto di loro rockerilla e malgrado il termine preadolescente temibilmente kitsch, di fatto lo sono. Anche un po' punk.
"Pop" è il pezzo più conosciuto che replicano su richiesta prima di restare a bere con noi e con la chitarra.

Sarebbe bello avere un gregge tutto per me di modo che per dormire non sia necessario farsi di cocktail approssimativi fatti dall'officina. Parafrasando.
Di fatto spiccano per le parole cercate nel mucchio di ironia disperata di questo paese senza futuro e per il suono sintetico ma caldo con cui accompagnano la rabbia di non avere gente arrabbiata intorno e dentro di sè. "La precisazione è doverosa, non parlo di massimi sistemi. La mia è un prosa che si guarda allo specchio"
Strana l'assenza di Marchionne che ci aveva promesso di veire subito dopo aver presenziato alla fustigazione pubblica e certamente scherzosa di un paio di operai iscritti ai cobas.

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