Giovedi sera, andare o non andare a vedere Anna Calvi? Ma certo che bisogna andare che domande, non capita tutti i giorni di poter ammirare un'artista in voga, proprio nel momento in cui ci si trova nella capitale dell'alta moda.
Arriviamo all'Alcatraz giusto in orario per incontrare in biglietteria Francesco Bianconi e Diego Palazzo ed appena entrati troviamo subito la band d'apertura, i Francois and The Atlas Mountains, sul palco alle 21:30 spaccate. La prima volta in Italia per questa band francese, che sin dai primi brani catturano l'attenzione del pubblico, con la loro musica indie-pop, in un mix d'influenze: Animal Collective, per le basi elettroniche ed anche per lo stile freak, i Local Natives, per le ritmiche, ed Hot Chip come presenza sul palco, per le movenze ed alcuni particolari delle voci. Nei loro trenta minuti di spettacolo sono stati molto piacevoli, sono riusciti a far sorridere e non è pesato affatto attendere l'artista principale. Qui il loro brano conclusivo!
Dopo una buona mezz'ora d'attesa, alle 22:30 è il momento di assaporare da vicino il fascino e la bravura dell'artista inglese. Anna Calvi sale sul palco con la sua Telecaster, accompagnata solo da batterista e una polistrumentista, ad accoglierla un pubblico nutrito, attento e silenzioso.
Sin da subito la sala dell'Alcatraz viene colpita da momenti magici, ricchi di pathos per la sua voce intensa, accompagnata dalle sue note di chitarra riverberate, dando vita ad uno spettacolo unico e coinvolgente. Il suo look disarmante, simile all'immagine di copertina del suo acclamato primo album, con camicia rossa e pantaloni grigio antracite. La sua eleganza, stile anni '30 esalta la sua arte che si rifà ai tanti artisti di grande spessore, uno su tutti Jeff Buckley, le sue labbra con rossetto rosso sprigionano una voce profonda, ma allo stesso tempo leggera, e le sue mani capaci di compiere gesta che ricordano addirittura Jimi Hendrix, con smalto rosso sulle dita, che si muove sul manico eseguendo alla perfezione accordi ed assoli di rara bellezza.
Lo spettacolo inizia con "Rider To The Sea", un pezzo in cui il suo talento si fa sentire a partire dalle prime note, che fanno da apri pista a "No More Words" un pezzo lento che ha il compito di preparare lo spettatore al suo mondo fatto di richiami al passato, il noir di Siouxsie Sioux, la presenza scenica alla Nick Cave, che cattura l'attenzione interamente su di sé, e la voce in cui vive lo spettro di Jeff Buckley che reinterpreta Nina Simone. Il terzo brano "Blackout" anima la fredda serata, che il trio scalda, in cui emerge anche la polistrumentista con l'organetto e lo xilofono. I brani successivi "I'll be your Man" e "Firs We Kiss", poi uno dei momenti più toccanti della serata, la cover di Elvis Presley "Surrender", per proseguire ancora con la bella "Morning Light" e un altra cover, questa volta dei Tv On The Radio "Wolf Like Me". Si prosegue con "Suzanne and I"un brano in cui spicca la grande personalità, cosa che conferma il successo del suo esordio, ma nei ringraziamenti, al termine dei suoi brani, ci troviamo dinanzi una donna timida, che non sa un'acca d'italiano, nonostante le sue origini. "Moulinette" e "Desire" sono i due pezzi prima di arrivare al brano di chiusura "Love won't be Leaving". Un'ora precisa d'esibizione che culmina con un unico bis, la cover "Jezebel" di Edith Piaf.
Il concerto termina alle 23:30 e guardandoci intorno vediamo molti volti soddisfatti di aver visto uno dei veri talenti emersi in questo 2011, di cui sentiremo molto parlare in futuro.
Lo spettacolo inizia con "Rider To The Sea", un pezzo in cui il suo talento si fa sentire a partire dalle prime note, che fanno da apri pista a "No More Words" un pezzo lento che ha il compito di preparare lo spettatore al suo mondo fatto di richiami al passato, il noir di Siouxsie Sioux, la presenza scenica alla Nick Cave, che cattura l'attenzione interamente su di sé, e la voce in cui vive lo spettro di Jeff Buckley che reinterpreta Nina Simone. Il terzo brano "Blackout" anima la fredda serata, che il trio scalda, in cui emerge anche la polistrumentista con l'organetto e lo xilofono. I brani successivi "I'll be your Man" e "Firs We Kiss", poi uno dei momenti più toccanti della serata, la cover di Elvis Presley "Surrender", per proseguire ancora con la bella "Morning Light" e un altra cover, questa volta dei Tv On The Radio "Wolf Like Me". Si prosegue con "Suzanne and I"un brano in cui spicca la grande personalità, cosa che conferma il successo del suo esordio, ma nei ringraziamenti, al termine dei suoi brani, ci troviamo dinanzi una donna timida, che non sa un'acca d'italiano, nonostante le sue origini. "Moulinette" e "Desire" sono i due pezzi prima di arrivare al brano di chiusura "Love won't be Leaving". Un'ora precisa d'esibizione che culmina con un unico bis, la cover "Jezebel" di Edith Piaf.
Il concerto termina alle 23:30 e guardandoci intorno vediamo molti volti soddisfatti di aver visto uno dei veri talenti emersi in questo 2011, di cui sentiremo molto parlare in futuro.
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