Premessa: Non voglio parlare dei Piano Magic, del loro curriculum artistico, perché in realtà sarebbe facile per ognuno di noi documentarsi a riguardo.
Ma voglio parlare dei Piano Magic live, e che live!
Venerdì 7 ottobre 2011 ho avuto la fortuna di assistere ad uno di quei concerti che non vedrò mai più nella vita, nelle Grotte di Castellana, un paese del sud-est barese, che ospita uno dei panorami naturali più belli della puglia e fatemelo dire d’Italia.Portati da un ascensore in questo maestoso ingresso naturale e immersi nella cosiddetta “Grave” ovvero una voragine di oltre
Dopo esser stati trasformati in dei ghiaccioli umani, tanto era il freddo, le prime note di “You Never Loved This City” iniziano a scaldare le anime di tutti i presenti, più di duecento. Un palco fuori dal comune, con 5 elementi, Glen Johnson, Alasdair Steer (basso), Franck Alba (chitarra), Jerome Tchemeyan (batteria) e la cantante francese Angèle David-Guillou, in un gioco di scambi di ruoli. Un chitarrista che levatosi la chitarra impugna le bacchette e suona la batteria a 4 mani con il batterista, che a sua volta suona perennemente in piedi con un tocco mai eccessivo. Uno scambio e un incrocio di voci, ricco di sfumature e intensità, ci ha presentato brani storici della band, e brani inediti, tratti dal nuovo album “ Life Has Not Finished With Me Yet” a breve in uscita (o almeno lo si spera!).
Penso che non ci siano parole per descrivere quel miracolo, a cui abbiamo assistito, dato dal connubio tra location e band e quella sensazione che le Grotte fossero animate da qualcosa di speciale, dalle luci, ai colori e alle ombre, intensificate da quel gioco di specchi creato naturalmente dallo scintillio delle stalattiti illuminate. E sono proprio quei colori a dare enfasi al tutto,alle due voci alternate e complementari di Glen Johnson e della francese Angèle David-Guillou,che sono riusciti a portarci in mondi surreali, cullati e mai abbandonati dalle premura di quei suoni. Ho apprezzato tanto la delicatezza del sound, non hanno mai spinto l’apparato vocale, anzi sembrava tutto sussurrato, come se stessero cantando al 20% delle loro potenzialità, ma non era importante, perché non serviva. Non serviva a nulla gorgheggiare, enfatizzare, spingere e accattivare, no! Non serviva a nulla. Perché era tutto così intimo e timido, niente pose da rock.star, niente atteggiamenti costruiti,niente artifici, ma una fluidità, una maestria raffinata e sottile, da rendere superfluo tutto il resto. Una cosa mi ha molto colpito, la familiarità che aleggia nel gruppo, tra loro c’è un imprinting particolare, cantano tutti, in una sorta di silenzioso e partecipativo playback, come un fan canta a bassa voce tutte le parole della sua canzone preferita, così loro, tutti i membri del gruppo, accompagnavano le due voci principali, silenziosamente, come riuniti in una muta preghiera. Parecchie volte sono stata attratta dall’idea di chiudere gli occhi e stare solo ad ascoltare, ma sarebbe stato un gesto molto stupido da parte mia, perché quello spettacolo di colori e atmosfere così particolari, raramente hai la fortuna di vederle. Il freddo ormai non lo sentivo più, e neanche i Piano Magic sembravo più farci caso, nonostante la loro tenuta poco adatta a quelle temperature, ci hanno ricordato che loro vengono da Londra e sono abituati al freddo, “è come suonare nella metro di Londra” sono state le loro parole, ovviamente si sono apprestati a puntualizzare la differenza di scenario. Ci hanno lasciato delicatamente con due brani, “You Can Never Get Lost” cantato interamente da Glen Johnson accompagnato solo dalla chitarra e “Comets” questa volta eseguito solo da chitarra e dalla voce di Angèle David-Guillou. Una volta lasciato il palco sono stati richiamati da un applauso che non tendeva a finire, e ci hanno deliziati con un ultimo brano suggerito dal pubblico. Per concludere, la serata che ha visto protagonista i Piano Magic e le Grotte di Castellana, cornice sublime di questo evento irripetibile, è stata ricca di suggestioni ed emozioni dalle tinte forti!
Un plauso va agli organizzatori di questo secondo appuntamento del Feedback Festival: Suoni nelle Grotte, ovvero l'associazione culturale Feedback di Castellana Grotte, vincitore del bando regionale "Principi Attivi 2010". Il Festival si è diviso in tre serate, la prima il 30 settembre con John De Leo, il 7 ottobre con i Piano Magic e il 14 ottobre con gli Spiritual Front. È bene ricordare l’ingresso gratuito a queste serate, è importante sottolinearlo, perché spettacoli come questi sono rari, e rare sono anche le persone che si ingegnano e si impegnano a valorizzare non solo la bella musica ma anche il nostro territorio, e a far conoscere all’estero le ricchezze naturali come quelle delle Grotte di Castellana, di cui è pieno il nostro Paese!
Qui sotto la scaletta dei brani eseguiti dai Piano Magic:
You Never Loved This City
Soldier's Song
England's Always Better
The Nightmare Goes On
Deleted Scenes
Part Monster
Dark Ages
Incurable
Life Has Not Finished With Me Yet (inedito)
The Fun Of The Century
When I'm Done, This Night Will Fear Me
Vacancies
You Can Never Get Lost
Comets
No Closure
* Foto di Enzo Totaro.
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