mercoledì 13 giugno 2012

Who'll Stop The Boss? - Bruce Springsteen & the E Street Band Live @ Florence 10.06.2012

“Qualche” anno fa, qualcuno disse: "Ho visto il futuro del R’N’R ed il suo nome è Bruce Springsteen!"
Di anni ne son passati tanti, tantissimi ma, che lo vogliate o no, il futuro si è trasformato in presente ed ha ancora le sue sembianze anche se molto “cresciuto”; un uomo che a 62 anni riesce ancora a far ballare, gioire, piangere 45.000 persone di ogni età, con gli abiti fradici, stanchi ma con i volti di coloro che hanno vissuto un’esperienza da ricordare per sempre e raccontare ad amici, parenti  e conoscenti che , ahiloro, non erano presenti.
Assistere ad un concerto di Bruce, si può essere fans o non, è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Ma ditemi chi, dopo 40 e passa anni di straordinaria carriera, canta e suona e corre e salta e balla e ride, per 3 ore e mezza e ben 30 canzoni, ripercorre la sua carriera dagli inizi di Greetings, passando per Darkness On The Edge Of Town, The River, Born to Run e Born In The USA, approdando al suo ultimo Wrecking Ball e ci da lezioni di storia della nostra musica con omaggi a Rolling Stones (Honky Tonk Woman  con cui ha introdotto la sua Darlington County), Elvis (Burning Love) e Beatles (Twist and shout).



Diciamolo subito: il concerto fiorentino resterà tra quelli “epici” non per la durata (per quello c’è stata già Milano), sicuramente per una set-list incredibile ma, soprattutto per la terza co-protagonista, dopo Bruce ed il suo instancabile, amorevole ed “impermeabile” pubblico: la pioggia!
E’ iniziata abbastanza contenuta dopo un quarto d’ora e non ha più abbandonato il proscenio , divenendo vero e proprio diluvio a ¾ del concerto, quando si sono aperte le cateratte del cielo.
L’inizio del concerto fa già traballare le nostre coronarie: l’uno-due Badlands-No Surrender, che relega We Take Care Of Our Own al terzo posto in scaletta, è inaspettato ed il “suo” pubblico inizia a saltare nonostante la stanchezza accumulata nelle tante ore in fila per entrare sul prato.
Oltre che il brano trainante, dall’ultimo album WRECKING BALL vengono estratte altre 6 canzoni, con una particolare menzione per Rocky Ground (la più bella dell’ultimo album per la quale i puristi hanno storto il naso a causa del suo inusuale finale rappato) e Jack Of All Trades nella cui introduzione Bruce parla della difficile realtà che l’America sta attraversando, collegandola con quella italiana e al terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna.
Bruce, come al suo solito, cambia continuamente le scalette, sera dopo sera in maniera “corposa”, in modo che il fan che partecipa a più concerti (ve ne sono tanti, credetemi), sa di assistere ad eventi sempre differenti l’uno dall’altro (a Milano aveva eseguito ben 12 pezzi non riproposti a Firenze, dove ne ha cantati ben altri 9 differenti).
E poi a lui piace spiazzare il suo pubblico, proponendo praticamente in tutti i concerti qualche “tour premiere”: a Firenze ci son “toccate” Be True e, soprattutto, una Backstreets da brividi.
Nelle 3 ore e mezza, c’è stato spazio anche, in ordine sparso, per The River, inossidabile e sempre attualissima, Spirit in The Night (ha giusto 40 anni sta canzone!), Waiting On A Sunny Day, durante la quale Bruce ha prelevato un bambino dalle prime file del pit e, cedendogli il microfono, gli ha fatto cantare il ritornello, e Dancing In The Dark con tanto di balletto insieme alla fortunata ragazza di turno fatta salire sul palco per l’occasione.
E poi ancora la storica Born To Run, il cosiddetto Apollo Medley, omaggio alla musica soul in cui vengono mixate The Way You Do The Things You Do / 634-5789, per terminare con il tributo al fratello Big Man Clarence che non c’è più (l’ingresso in pianta stabile del nipotino Jake Clemons ha fatto perdere molto carisma al gruppo che, vista la sua giovane età, ne ha acquistato in “fiato”) con Tenth Avenue Freeze-Out, il brano che descrive la genesi della E Street Band.
Arrivati alla frase When the change was made uptown and the Big Man joined the band Bruce e la band si fermano in freeze-frame ed in quel momento, mentre iniziano a scorrere le immagini storiche di Bruce e Clarence e qualche lacrima scorre (anche se stavolta la pioggia la maschera benissimo…), il pubblico urla “Big Man, Big Man” ed esplode in un applauso che pare non voler finire mai…
Dopo qualche minuto la band riprende esattamente da quel punto portando a compimento il brano.
A questo punto, dopo ben 7 bis, Bruce saluta il pubblico che è ormai completamente fradicio ed in delirio (quasi tremens, vista anche la temperatura non propriamente estiva), così come aveva fatto alla fine del primo set, dopo Land Of Hope and Dreams, canzone di speranza e sogni che non devono mai essere abbandonati, ma rientra ancora per altre 2 covers, Twist and Shout ed infine Who’ll Stop The Rain dei CCR.



E chi la fermerà questa pioggia? Nessuno perché continuerà a flagellare il pubblico anche dopo la fine del concerto, mentre si cerca riparo nelle auto parcheggiate nei dintorni dello stadio, così come nessuno fermerà Bruce che, a differenza di altri suoi colleghi, che sarebbero rimasti sul palco preoccupati di non bagnarsi, è continuamente sceso a salutare le sue “ragazze” ed i suoi “ragazzi”, a baciare la fortuna di turno e pretendere dagli assistenti di piazzare il microfono sulla zona del palco completamente scoperta per inzupparsi come il suo pubblico, proprio nel momento di maggior impeto meteorologico, come a ribadire “Ehi, io sono uno di voi!”.
E così come nessuno e niente fermerà il suo instancabile stuolo di devoti, pronti, anche in quelle condizioni, a restare ad ascoltarlo per altre 3 ore e mezzo.
Thanks Bruce and come back soon!

SETLIST:

-Badlands
-No Surrender
-We Take Care Of Our Own
-Wrecking Ball
-Death To My Hometown
-My City Of Ruins
-Spirit in the Sky
-Be True
-Jack Of All Trades
-Trapped
-Prove It All Night
-Homky Tonk Woman/Darlington County 
-Burning Love 
-Working On The Highway
-Shakled and Drawn
-Waitin’ On a Sunny Day 
-Apollo Medley 
-The River
-The Rising
-Backstreets
-Land of  Hope and Dreams
-Rocky Ground
-Born in the USA
-Born To Run
-Hungry Heart
-Seven Nights To Rock
-Dancing in the Dark
-Tenth Avenue Freeze-Out
-Twist and Shout
-Who’ll Stop The Rain




2 commenti:

badlandsit ha detto...

Ottimo racconto ti ho likato su http://www.badlands.it/

Angelo M. ha detto...

Grazie!

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