martedì 10 luglio 2012

Morrissey Thrown His Arms Around Rome - Morrissey live @ La Cavea Auditorium Rome - 07.07.2012

A qualche anno di distanza, dopo aver lasciato a bocca asciutta i suoi fans, annullando i concerti italiani, Morrissey torna e lo fa con un concerto lirico, potente, che resterà nelle menti e nei cuori di quanti hanno gremito la Cavea, luogo perfetto per Ascoltare e “Vedere” un concerto.
L’opening act è Kirsteen Young, cantante e tastierista americana, salita sul palco alle 21.00 accompagnata solo dalla sua tastiera elettronica e dalla sua notevole voce che, però, non ha convinto più di tanto, con un suono sintetico e freddo.
E’ probabile che la si debba risentire in ambiti differenti.
Nell’intervallo, le immagini che scorrono sullo schermo posto dietro al palco, sono quelle di video di tanti anni fa, tantissimi, alcune in B&W da cui sbucano anche una giovanissima Brigitte Bardot e una (sempre) glaciale Nico…
Ed ecco che dopo un quarto d’ora entra lui, rendendo omaggio subito alla città che lo ospita con una citazione per Pier Paolo Pasolini: “Mamma Roma” ripete alcune volte Morrissey, partendo subito con Shoplifters Of The World Unite che ci riporta subito indietro nel tempo, quando diceva che “il mondo non avrebbe ascoltato”. E il grande Pier Paolo viene citato di nuovo all’inizio della 2ª canzone, You Have Killed Me: “Pasolini is me, Accattone you'll be”, insieme a Fellini e all’inarrivabile Anna Magnani.
Scorrono così 20 canzoni che Morrissey ha cura di scovare da, praticamente, tutta la sua produzione con e senza gli Smiths, trovando il modo di interpretare anche una cover di To Give (The Reason I Live), brano di Frankie Valli che introduce dicendo che si tratta di una canzone italiana scritta tanti anni fa (effettivamente nel 1969 uno dei gruppi italiani più in voga, I Camaleonti, ne avevano inciso una versione in italiano dal titolo Io Per Lei).
Sullo schermo, sul retro del palco, appaiono varie immagini tra le quali quella di Oscar Wilde che si chiede “Who Is Morrissey”?, mentre lui ci informa che, quando il giorno dopo andrà a suonare a Genova, non si recherà alla tomba della moglie di Wilde perché lei lo ha trattato male…
Quello schermo diventerà fondamentale anche se brutale, un pugno nello stomaco, con immagini di orribili atrocità compiute sugli animali prima della macellazione che illustrano Meat Is Murder, il manifesto vegetariano che Morrissey introduce chiedendosi/ci quale sia la differenza tra il cuocere in forno un bambino di 6 anni, guarnito con spezie ecc., ed un agnello, mentre i tratti dei nostri visi si fanno tesi e lacrime di umana pietà inumidiscono gli occhi.
Durante quelle scene Morrissey abbandona coerentemente il palco e ne approfitta per cambiare la camicia, cosa che farà varie volte.
Nei circa 100 minuti passati in compagnia di questo vecchio amico, ci sono state anche I’m Throwing My Arms Around Paris (avresti potuto anche dire Rome…) People Are The Same Everywhere (ma il “tuo” pubblico di Roma è speciale, vero Moz?) ed ancora Let Me Kiss You (e quanti e quante hanno tentato, durante tutto il concerto e soprattutto mentre cantavi How Soon Is Now, di abbracciarti e baciarti con la security a guadagnarsi la giornata?)  e Everyday Is Like Sunday (non è ancora domenica, è sabato e vorremmo che “tutti i giorni fossero uguali a - questo – sabato” sera di inizio luglio), mentre il finale è dedicato al suo periodo Smithsiano, con Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me che chiude il concerto e una incredibile, energica versione di How Soon Is Now proposta come unico encore.
Ovviamente, così come succede quando la discografia del protagonista è sconfinata, ognuno può recriminare di aver proposto Scandinavia (che proprio non convince) anzichè la propria canzone preferita, sia essa There’s A Light That Never Goes Out oppure November Spawned A Monster, I Have Forgiven Jesus oppure The Boy With The Thorn In His Side.
Ma poi ci si ritrova a canticchiare I Know It's Over, brano senza tempo, che abbiamo ascoltato mezz’ora prima e che ora, al termine, mentre si sfolla, è più che mai adatto, nella speranza che tra noi e Steven Patrick si tratti di un “goodbye” e non di un “farewell”…



SETLIST:

Shoplifters Of The World Unite
You Have Killed Me
You're The One For Me, Fatty 
Black Cloud 
I'm Throwing My Arms Around Paris
Still Ill
Ouija Board, Ouija Board
People Are The Same Everywhere
One Day Goodbye Will Be Farewell
Maladjusted
Action Is My Middle Name
I Know It's Over
I Will See You In Far Off Places
Meat Is Murder
Let Me Kiss You 
To Give (The Reason I Live)
Scandinavia
Everyday Is Like Sunday
Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me 
How Soon Is Now? 

Foto di Giulia Di Pietrantonio

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