mercoledì 19 marzo 2014

The Notwist at Village Underground, Shoreditch, London – Live Report 18 Marzo 2014

Il Village Underground è il tipico posto che ci passi davanti quasi tutti i giorni e che non immagineresti che dentro è una figata, che per chi conosce Shoreditch è situato proprio sotto i due vagoni della metro adibiti ad ufficio proprio sopra un posto particolarmente famoso anche per avere le mura che ospitano opere di street art che cambiano in continuazione.

Alle otto, ad aprire la band tedesca ci ha pensato Jel, che fa parte della scuderia Anticon, membro dei 13 & God, progetto parallelo dei fratelli Acher degli stessi Notwist. Infatti durante l'apertura della serata in chiave alternative hip-hop mi sono posto il dubbio se fosse in qualche modo correlato ai tanti progetti del collettivo della Anticon, difatti poi quando è salito sul palco Markus Acher con la sua chitarra con logo della label e a casa dopo aver controllato ho leggermente bestemmiato, così tanto per confermare il fatto che insomma non era uno sfigato qualunque che stava giocando con beat samples reppandoci su, ma un producer con i coglioni e miao.

The Notwist - London | Foto by Donato Panaccio
Il concerto era sold out, tant'è che abbiamo lasciato un caro amico a spasso con immenso dispiacere, perché questa è stata un occasione d'oro per assistere ai principali esponenti indietronici. E non è da poco perché la loro versatilità di far confluire in due ore di concerto un repertorio che ha assorbito negli anni innumerevoli influenze di una scena in continua evoluzione è una cosa che ti lascia segnato a vita.

A colpire particolarmente è l'assetto mininal dell'intero set del sestetto che ha da poco rilasciato un album per Sub Pop, dopo aver lasciato la tanto amata Morr Music, etichetta indipendente diventata punto di riferimento per gli appassionati di musica elettronica alternativa e glitchy IDM. E questo cambiamento si fa sentire enormemente che seppur ai più i nuovi brani possano piacere o meno quando eseguano i brani di Neon Golden o di You, The Devil & Me c'è un dislivello di impatto sonoro conseguentemente emotivo senza paragoni. Ad arricchire la performance - impeccabile - ci hanno pensato micro led posizionati in verticale ed orizzontale ai lati dei musicisti, che hanno assistito gli impulsi elettronici e dato una dimensione al live soddisfacente in tutte le sue forme.

Notwist - Village Underground
Foto by Donato Panaccio
Signals è stato il brano di apertura, intro del nuovo Close To the Glass che ha rotto il ghiaccio, un po' in sordina. Dopo un piccola accelerata se non sbaglio con Kong di cui è stato realizzato un nuovo videoclip, per poi subito spiazzare gli spettatori con Boneless. Vengo assalito da uno strano senso di angoscia fatto ad occhi chiusi e di viaggi in treni, velocità con Notwist quasi sempre in cuffia, di sollievo per tutti quei tremendi ritardi di trenitalia, insomma credo che un po' a tutti sia stato un colpo ascoltare Gravity, Gone Gone Gone, Pilot, This Room, Consequence...


Per rispondere a Virginia (che saluto) che mi aveva chiesto se suonassero ancora con i telecomandi wii, sì Martin Gretschmann suona ancora i telecomandi della nintendo. Se lei non me l'avesse detto probabilmente non ci avrei fatto caso, e in realtà nei pezzi come ad esempio Pick Up the Phone ho cercato di capire come divaolo suonasse quei glitch ma nulla, resta il mistero: qualcuno si faccia avanti per chiarirmi le idee, please!

One With the Freaks è stata la chicca della serata, piacevole ascoltare dal vivo per ricordi di visioni al cinema della suddetta, presente nel film del neo Oscar Paolo Sorrentino in L'Amico di Famglia, [attenzione questo è il finale del film]. Dopo ben due ritorni sul palco, in cui nel secondo molti stavano per abbandonare la sala e perdersi un finale epico e intimista con Gloomy Planets, tra il disagio di rievocazioni di disagi, tra il candore che solo un songwriting come quello dei Notwist riesce a comunicarti in amcizia: dai zioooo è tutto okay, take it easy!; il concerto è terminato e si è fluiti via.

The Notwist - Village Underground, Shoreditch, London
Foto by Donato Panaccio

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