La scommessa era stata vinta 2 anni orsono, con la
prima edizione, ma anche lo scorso anno e, molto probabilmente maggiormente
quest’anno, con un afflusso di pubblico ancor più “vasto” da ogni parte di
Italia e dall’estero.
In questa 3° edizione del Siren Fest, Louis Avrami
ha vinto ancora una volta per aver portato un evento di importanza mondiale in
un piccolo gioiellino del medio Adriatico.
DNA perché, come gli anni passati, per il 3° anno è
riuscita ad allestire una line-up ottima, divisa (quasi equamente) tra artisti
italiani e stranieri e con una organizzazione con minime sbavature.
Ha vinto nuovamente il pubblico, educato,
coinvolto e, soprattutto, giovane e
sorridente.
Ha vinto Vasto, la sua bellezza indiscutibile e le
sue location che non hanno eguali, magari con la luna che fa capolino dietro il
main stage ed illumina il golfo.
Impossibile seguire tutto (e questo forse è il
limite ed il “peccato” dei festival in generale); bisogna fare delle scelte, a
volte impietose.
Gli eventi si accavallano ed inevitabilmente qualcosa
viene perso, ma ognuno si può ritenere soddisfatto per quel che è riuscito a
vedere.
I palchi erano 4, di cui 1, Porta San Pietro, aperto anche a chi non aveva il biglietto.
I palchi erano 4, di cui 1, Porta San Pietro, aperto anche a chi non aveva il biglietto.
Partiamo proprio da questo.
PORTA SAN PIETRO: si sono avvicendati, tra gli
altri His Clancyness, Parrots, Motta, Pop X ma chi ha convinto, coinvolto,
stravolto è stato senz’altro Cosmo.
A leggere i post su facebook ed altri social nei
giorni precedenti il festival, era il più atteso di questo appuntamento.
E lui non ha deluso le aspettative con uno show
trascinante, una specie di rito collettivo, terminato con “invasione” di palco
da parte di tutto il pubblico ipnotizzato dalla forza della sua musica.
GIARDINI D’AVALOS: il palco più suggestivo,
allestito tra le rovine della antica Histonium che ha visto la presentazione di
fumetti e libri ma anche le performance di Tess Parks e, soprattutto, di Joan
Thiele, giovane cantautrice italo-americana che, accompagnata dagli Etna, ha
incantato la platea in gran parte seduta sull’erba dei giardini, con le sue
storie semplici.
CORTILE D’AVALOS: ha ospitato l’apertura giovedi
21, con la presentazione del film diretto da Adam Green, Aladdin, trasposizione
surreale e grottesca dell’omonima fiaba, seguita dal set acustico dell’ex Sonic
Youth Lee Ranaldo.
Nei giorni seguenti, ancora l’altro ex “giovane
sonico”, Thurston Moore con il suo nuovo gruppo, e poi l’elettronica di Powell e
Nosaj Thing, il djset di M. Passarani.
Ma il vincitore è stato senza dubbio Adam Green con
la sua performance dall’aria di festa ed il suo rock obliquo e bislacco, come
il suo film, appunto.
PIAZZA DEL POPOLO: Cani e Calcutta a difendere la
patria e poi A R Kane e RY X.
I più attesi erano, però Editors e Notwist.
Possente, senza sbavature e soste, se si eccettua
la versione di Dancing In The Dark eseguita da solo al piano da Tom Smith, la
performance degli inglesi che hanno proposto molti brani, come ovvio, dagli
ultimi 2 album senza, però, disdegnare qualche salto nei primi 2, ed
inarrivabili, album.
Ma i vincitori sono stati senz’altro i Notwist.
L’eccitazione era grande: NEON GOLDEN dall’inizio
alla fine.
Beh, son riusciti a sorprendere ancor di più,
destrutturando le vari canzoni e riplasmandole, allungandole,
stravolgendole…senza parole.
Ma c’è stato un ultimo vincitore per bravura,
simpatia, disponibilità ed umiltà, che senz’altro ha lasciato il segno
nell’edizione 2016
Josh T Pearson, a cui è stata affidata la chiusura
di domenica a pranzo, nell’atmosfera mistica della stracolma cattedrale di San
Giuseppe, ha ipnotizzato il pubblico accorso con il suo fingerpicking, la sua
voce inconfondibile e con le sue battute al limite del riferibile.
E che sorpresa ritrovarselo la sera in un piccolo
club fondato da giovanissimi vastesi, complimentarsi con il cantautore che si
stava esibendo (Jester At Work) ed al termine eseguire una (molto) alcolica
versione di “Will the Circle Be Unbroken”.
Il Siren è stato anche questo.
Musica, gioia, condivisione e spensieratezza, gli stessi
elementi che hanno caratterizzato l’ulteriore location dedicata ai dj set,
situata in riva al mare.
Come direbbe Pizzul “tutto molto bello”.