FRAN HEALY 23.02.2011 Circolo degli Artisti (Roma)
Era da anni che si attendeva il ritorno dei Travis in Italia, cosa che è avvenuta solo in parte ieri sera al Circolo degli Artisti di Roma visto che come "vessillo" della stessa si è esibito il suo leader e cantante, o vero Fran Healy.
Per chi come me è cresciuto a "pane e britpop", band come i Travis rappresentano una pietra miliare del pop britannico insieme ai più noti Oasis o Blur, fatto sta che sono entrato nella sala principale del Circolo talmente carico che ho paura che questa mia recensione sarà un bel pò "di parte".
Mr. Healy è sempre stato un modello di artista per me: una rockstar con tanto di famiglia e figli (spesso al seguito) poco avvezza alle droghe e di buon esempio per i giovani ( non come il signor Doherty che fa parlare più delle sue tossicodipendenze che della sua musica di recente).
L'atmosfera densa è stata scossa dal boato del pubblico quando Healy sale fa il suo ingresso on stage, quello che di lui colpisce sempre sono la positivà e la semplictà con cui relaziona con il pubblico, la sua voglia di parlare, di raccontare la vita, oltre che di suonare (anche se ci sono i soliti idioti che sembrano non aver apprezzato molto questo tipo di comunicazione e avrebbero voluto più musica forse).
Ad inizio concerto quasi a volersi scusare ha spiegato a tutti i presenti del perchè i Travis non si vedano da anni in Italia dicendo che il loro produttore gli ha detto che i Travis in Italia non interessano a nessuno, a quel punto lui si è chiesto come mai ai tempi di quando uscì il loro ultimo album "The boy with no name", riceveva una decina di lettere al giorno da fans italiani che lo imploravano di fare un tour nella penisola...Misteri del mercato musicale oserei dire.
Quando il concerto inizia la prima canzone ad accarezzare le orecchie dei molti presenti e stata "Twenty" ed un brivido a percorso la mia schiena nel risentire finalmente la calda voce di Fran, una voce che trasmette calma e dolcezza, nelle due ore seguenti il cantante si è esibito intervallando brani del suo nuovo album solista come "Anything" (pezzo che anche oggi non esce fuori dalla mia testa), a vecchie glorie dei Travis come "Sing" o "Why does it always rain on me".
A fine concerto colpisce che Mr Healy sia rimasto per più di un ora a parlare con il pubblico, firmare autografi e farsi immortalare in scatti di gruppo con tutti i fans, andando via solo dopo aver accontentato tutti e senza nemmeno essere passato per un minuto a riposare nei camerini prima, una buona lezione di "umiltà" a tante pseudostar italiane che nella storia della musica mondiale al contrario suo non hanno fatto nulla e che hanno anche l'ardire di "tirarsela", un bel concerto, una bella lezione di vita, grande Fran!
Per chi come me è cresciuto a "pane e britpop", band come i Travis rappresentano una pietra miliare del pop britannico insieme ai più noti Oasis o Blur, fatto sta che sono entrato nella sala principale del Circolo talmente carico che ho paura che questa mia recensione sarà un bel pò "di parte".
Mr. Healy è sempre stato un modello di artista per me: una rockstar con tanto di famiglia e figli (spesso al seguito) poco avvezza alle droghe e di buon esempio per i giovani ( non come il signor Doherty che fa parlare più delle sue tossicodipendenze che della sua musica di recente).
L'atmosfera densa è stata scossa dal boato del pubblico quando Healy sale fa il suo ingresso on stage, quello che di lui colpisce sempre sono la positivà e la semplictà con cui relaziona con il pubblico, la sua voglia di parlare, di raccontare la vita, oltre che di suonare (anche se ci sono i soliti idioti che sembrano non aver apprezzato molto questo tipo di comunicazione e avrebbero voluto più musica forse).
Ad inizio concerto quasi a volersi scusare ha spiegato a tutti i presenti del perchè i Travis non si vedano da anni in Italia dicendo che il loro produttore gli ha detto che i Travis in Italia non interessano a nessuno, a quel punto lui si è chiesto come mai ai tempi di quando uscì il loro ultimo album "The boy with no name", riceveva una decina di lettere al giorno da fans italiani che lo imploravano di fare un tour nella penisola...Misteri del mercato musicale oserei dire.
Quando il concerto inizia la prima canzone ad accarezzare le orecchie dei molti presenti e stata "Twenty" ed un brivido a percorso la mia schiena nel risentire finalmente la calda voce di Fran, una voce che trasmette calma e dolcezza, nelle due ore seguenti il cantante si è esibito intervallando brani del suo nuovo album solista come "Anything" (pezzo che anche oggi non esce fuori dalla mia testa), a vecchie glorie dei Travis come "Sing" o "Why does it always rain on me".
A fine concerto colpisce che Mr Healy sia rimasto per più di un ora a parlare con il pubblico, firmare autografi e farsi immortalare in scatti di gruppo con tutti i fans, andando via solo dopo aver accontentato tutti e senza nemmeno essere passato per un minuto a riposare nei camerini prima, una buona lezione di "umiltà" a tante pseudostar italiane che nella storia della musica mondiale al contrario suo non hanno fatto nulla e che hanno anche l'ardire di "tirarsela", un bel concerto, una bella lezione di vita, grande Fran!
Alfredo Ioannone.
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