sabato 21 maggio 2011

19/05/2011 Atari Teenage Riot @ Alpheus, Roma


Aspettavo questo evento da quando qualche anno fa, su una nota compilation Hardcore, scoprii in conclusione Revolution action, la traccia di apertura di 60 seconds wipeout, terzo e ultimo lavoro degli Atari Teenage Riot prima della morte per droga dell'mc Carl Crack nel 2001. Gli Atari Teenage Riot erano già venuti l'anno scorso sia a Roma che a Parma mentre la seconda tappa di quest'anno è stata Milano il giorno 20, ma per questioni di distanze ho preferito la capitale. Attualmente la band fondatrice e unica realmente appartenente al genere del Digital Hardcore, dal nome della loro label, la D.H.R., è costituita dal leader Alec Empire, dalla rumorista Nic Endo, vera anima di 60 seconds, e dall'mc Cx Kidtronix, con il compito di tentare di rimpiazzare il defunto Crack. Ora, premetto che non ebbi mai la fortuna di aver visto gli ATR negli anni '90 per poter decidere chi rendesse meglio dal vivo, ma il nuovo mc è in gamba. Parlando brevemente al neofita, la band si colloca a metà tra l'Hardcore Punk, l'Hardcore Techno alla tedesca, la Breakcore e l'Hip hop più aggressivo, condito da tanto noise. Un sound unico al mondo. Tornando al concerto, sono giunto in veste di ex raver con un mio amico metalhead di ampie vedute presso l'Alpheus per le 21.30, apertura dei cancelli. Poca gente inizialmente, molto variegata nello stile, buon impianto, merchandising soddisfacente e così anche la merch-girl straniera. Dopo circa due ore e mezza di tremenda attesa, finalmente arrivano loro, che ovviamente aprono con Activate, il pezzo simbolo del loro ritorno dopo i fatti del 2001, uscito l'anno scorso per DHR, nonchè traccia di apertura del loro nuovissimo disco, Is this hyperreal? del quale parleremo tra un mesetto dopo la sua uscita ufficiale, già disponibile in streaming e non solo. Il pubblico è in delirio, salta, urla e poga, avendo noi avuto la fortuna di essere in prima, e questo succederà per tutti i 90 minuti scarsi di concerto. Cx si muove molto, rappa e fa stage-diving, Alec Empire si muove poco e bene, Nic Endo si scatena e si lascia andare a un modo di fare provocatorio. Inutile dire le urla e lo strobo senza sosta. Seguono, essendo un tour di supporto al nuovo disco, in ordine sparso, pezzi come Black flags a metà tra Hc e noise, Codebreaker, electropunk al cubo con pogo scatenato, Shadow identity dove Endo accenna un canto più versatile su atmosfere più rock 'n roll, il lungo delirio Is this hyperreal?, noise e distopie postindustriali, e The collapse of history, con un coro da stadio che sembra una nuova trovata della band, e Blood on my eyes secondo singolo estratto dall'album, cantato dalla Endo che ricorda il genere delle Riot grrl rivisto in chiave elettronica. Detta così, I nuovi ATR fanno molte cose diverse rispetto alla più viva giovinezza, ed effettivamente è vero. Saprete dirmi la vostra quando li ascolterete su album. Seguono i classici e i classicissimi, durante i quali tutti impazziscono. A partire da Midijunkies passando per Destroy 2000 years of culture e Deutschland (has gotta die!), dovrete solo pensare a come siano stati suonati live i vostri brani preferiti. Pensate all'emozione di scatenarsi come pazzi al ritmo di pezzi come Raverbashing, Speed e Too dead for me. Chiudono inni micidiali come Into the death, Start the riot e ovviamente Revolution action, seguita da 5 minuti di cassa dritta alla Marc Acardipane che finiscono i presenti. La sensazione è di avere assistito al concerto più bello di sempre, tra schitarrate Hc punk, casse dritte di Hc old school e tanto, tanto noise. In questo posto ci abbiamo lasciato l'anima. E non mi resta che dirvi ACTION!!!

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