domenica 3 giugno 2012

When i see the Codeine @Locomotiv Club 31/05/12

La loro ultima esibizione risaliva al 1994. I Codeine tornano a solcare i palchi dopo oltre 17 anni in occasione della release di When i See The Sun, il cofanetto ristampa di tutta la loro musica in uscita proprio in questi giorni. Pochissime date esclusive nelle quali è possibile sentire la storica band slow-core nella sua formazione originale. Noi eravamo a Bologna, nell'unica data nel nostro paese...

Ancora una volta sembrerebbe riemergere attuale più che mai la riflessione di Nick Hornby-ana memoria resa su carta dall'alter ego Rob Fleming: che cos'è nata prima la musica o la sofferenza? Perchè ce n'era di gente pronta a rattristarsi per l'unica data in Italia di coloro che hanno fatto del suonare con lentezza un marchio d'attestazione a slanci emotivi a metà strada tra abbandono e perenne malinconia.

Si inizia intorno alle dieci di sera con i Comaneci, emozionati anche loro per la possibilità di aprire alla storica e seminale band newyorkese. La loro è una deliziosa esibizione che culmina in una discesa tra il pubblico in onore alla consuetudine dell'amico Bob Corn (di stanza in uno dei paesi più colpiti dal sisma in questi giorni) ricordando quanto su noi tutti aleggiasse l'incubo del terremoto emiliano.


A seguire Gli Anni Luce. Suonano al buio e non scambiano una parola col pubblico, lasciando solo strumentali esplosioni in un mix di post-rock geometrico e altalenanti ricerche d'atmosfera dal retrogusto battlesiano. Scaldano per bene il pubblico e denotano indubbiamente un'ottima capacità tecnica. E' verso le undici di sera che Stephen, John (da notare la sua Telecaster rosa) e Chris salgono sul palco: "we're Codeine from New York City". Attaccano con "D" e lo spleen si fa largo tra noi, denso da poter tagliare con una lama, i corpi irrimediabilmente leggeri seppur ancorati con forza al terreno e gli occhi che sembrano chiudersi inesorabili.


Di fatto i Codeine si dimostrano una band umile e incredibilmente genuina realizzandosi per come te l'immagineresti ascoltandoli su disco. "L'ultima volta che sono venuto a Bologna voi avevate 10 anni. Vedo che siete cresciuti bene" ironizza Stephen.
Continuano presentando una scaletta poco dissimile se non identica a quella delle poche date precedenti, esclusive almeno quanto questa. "Cigarette Machine", "Sea", "Pickup Song", "Loss Leader", "Washed Up", non sono solo canzoni ma veri e propri attimi d'affezione al dolore, di poesia catartica e commovente, di una pioggia di sentimento fatta di precisione tecnica ed inerzia espressiva. Tornando al discorso d'apertura Alta Fedeltà docet, emblematico è il fatto che guardando il pubblico molti avevano sul viso, stretto, poco riconoscibile al buio, forse accennato inconsciamente, quello che senz'ombra di dubbio era un sorriso, quasi come un taglio verticale che si apriva sul volto: una sorta di ossimoro emozionale che riempiva la sala, la felicità e l'incanto di assistere ad un sabba della tristezza, rito e vero e proprio esorcismo ad essa. Ascoltiamo musica perchè siamo depressi o siamo depressi perchè ascoltiamo musica? La risposta è tutta negli stop'n go di "Cave In", nei silenzi di "Pea", nella poesia sul bis di "Broken Hearted Wine" con cui il frontman ci ringrazia e manda a casa con “una canzone che se non è allegra per lo meno non è triste ed, in verità, un po’ dolce…”. 


La verità, dunque è che siamo felicemente tristi, come sottolineano i sorrisi ad occhi chiusi, l'espressioni facciali indefinibili, assuefatti ad emozioni contrastanti, dicotomiche che ci fanno sentire inesorabilmente vivi ed imperfetti, esseri che soffrono e che trovano in musica una sorta di colonna sonora, d'accompagnamento a stati d'animo condivisibili dal singolo in modo del tutto differente.

E' dunque chiara l'intenzione dei Codeine di rendere la struggente essenza di un cuore sensibile e delicato, di storie chiuse, mancanze e dolori dell'animo in un pessimismo che lascia sempre, in ogni caso, uno spiraglio di luce attraversare le tenebre della solitudine, nell'augurio che questo splenda su di noi.

Serata ineccepibile dal punto di vista della location, sia a livello di pubblico, attento, coinvolto ed emozionato, sia per quanto concerne l'acustica, semplicemente perfetta.


SCALETTA:

-D
-CIGARETTE MACHINE
-TOM
-MEDIAN
-SEA
-PICKUP SONG
-JR
-LOSS LEADER
-BARELY REAL
-WASHED UP
-CAVE IN
-PEA


-REALIZE
-BROKEN HEARTED WINE


"When i see the sun i hope it shines on me..."




1 commenti:

Unknown ha detto...

THANK YOU! Your great writing translates beautifully into English. I hope this page lasts forever so I can come back to it.

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