L'esperienza di un
concerto dei Mission of Burma è qualcosa che va oltre il
comprensibile, una scarica continua d' elettricità che ti attraversa
il corpo e ti riporta in vita, una rinascita continua.
Il Locomotiv, nonostante
il freddo cane che attanaglia Bologna, presenta un numero di
spettatori discreto ma bel lontano dal sold out che un evento come
questo meritava, abbiamo un motivo in più per vergognarci, ma non è
certo una novità.
Mentre sono fuori a
fumare una sigaretta mi passano accanto Roger Miller e Bob Weston,
sorridenti ed evidentemente carichi per la serata. Dopo un'attesa un
po' lunga, il concerto doveva iniziare alle 22, non inizierà prima
delle 23.30, i tre di Boston salgono sul palco mentre Weston si
posiziona dietro il mixer a fare i suoni e far suonare i nastri, e
appena Conley tocca la prima nota di basso è subito assalto sonico.
Assalto sonico che non smetterà più per la successiva ora e mezza.
Il pubblico risponde caldo all'esecuzione impeccabile ed energica dei
Burma, senza però ricambiare del tutto l'energia trasmessa dal
gruppo.
Le tappe della
santificazione dei Burma tocca tutti dischi sino ad ora prodotti dai
4, dagli esordi pietra miliare e testamento dell'indie rock
americano, zenith dell'evouzione pop, apripista per gran parte della
scena post hardcore che nascerà ben dopo l'uscita di VS ai dischi
meravigliosi usciti dopo l'insperata reunion del 2004. Fanno tutto,
secret, progress, Mica, non manca nulla. Nonostante la non più
tenera età dei nostri il concerto è senza pause, denso e ricco come
le canzoni dei Mission Of Burma, insieme di punk, intuizioni
melodiche, hardcore e ricerca sonora, antico e moderno che si fondono
(a dir la verità si fusero 30 anni fa, anticipando, di fatto,
tutto).
Foto by Stefano Vespa |
Il concerto finisce,
gente felice che ride, ci si complimenta a vicenda per aver assitito
ad un evento (e finalmente con eccezione positiva) di straordinaria
portata musicale, sociale ed emotiva. Ressa vera al banco del Merch. Come tanti altri gruppi i
Mission Of Burma sono roba per pochi, ma quei pochi ne godono i
benefici e sanno, da ieri, il significato di estasi.
Concerto dell'anno.
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